Porta con sé soltanto le cose più utili: diari delle medie, medagliette vinte alle elementari, le ginocchiere della scuola di pallavolo, il primo bikini, il primo paio di occhiali, il biglietto del primo concerto, l’ultimo libro, iniziato a leggere solo qualche luna fa, e giunto alla 19sima ristampa. Quando tutto sembra essere andato per il verso giusto arriva la suocera con un sacchetto dell’immondizia, quello condominiale 1400×1200 e inizia a togliere di mezzo “tutto quello che non serve”.
Nota mentale sull’ubicazione del cassonetto in cui andare a recuperare tutto, una volta levata di mezzo la spettatrice non pagante.
Vorrei dirvi tante altre cose, tutte frutto della fantasia (che la vita ha per noi) ma purtroppo devo andare: restano da imballare i CD di Baglioni e Gianni Morandi, i Pooh.
Magari un giorno torneranno di moda e non posso non posso non posso proprio rinunciarci.
D’altronde gli scatoloni sono un tormento a cui la maggior parte delle donne tenta di sfuggire, spesso inutilmente. Il trasloco ormai è entrato nel dna degli italiani: sarà che è il secolo della flessibilità, ma anche i numeri dicono che da nord a sud ci si sposta, si cambia appartamento, si muovono pacchi, sacchi, letti, armadi, scrivanie, frigoriferi, tonnellate di abiti e scarpe e libri, sempre più di frequente, sempre più a cuor leggero.